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ACLI, ARCI e AICS PIEMONTE: “LASCIARE CHIUSI I CIRCOLI SIGNIFICA TRADIRE LA COSTITUZIONE”
I CIRCOLI PRESIDIO DELLA DEMOCRAZIA E DELLA SOCIETA’ CIVILE, DI CUI C’É BISOGNO PER COMBATTERE LA CRISI SOCIALE ED ECONOMICA
Comunicato congiunto ACLI, ARCI e AICS PIEMONTE
Ci auguriamo che l’esclusione dei Circoli ricreativi, culturali e sociali dalle disposizioni che permettono la parziale riapertura dei luoghi di aggregazione disposta dai recenti provvedimenti del Governo, sia frutto di una semplice (ma non meno grave) dimenticanza e che si possa rapidamente risolvere con le dovute integrazioni.
Le forme organizzative di aggregazione e di socialità che si svolgono nei nostri Circoli, espressione di un tessuto vivo e propositivo della nostra società, si differenziano da quelle commerciali “sostanzialmente” per il senso e per il valore civile e democratico delle attività sociali che in essi si svolgono.
Se passasse l’idea che, a parità di regole di sicurezza e dispositivi sanitari, i Circoli sono più “pericolosi” di un bar, di un’assemblea di condominio o di un luogo di lavoro, dovremmo desumere che c’è chi ritiene la cittadinanza attiva, l’impegno civile, la cultura, la solidarietà e la coesione sociale come elementi secondari o addirittura nocivi per il Paese.
Non possiamo arrenderci allo sconforto e alle difficoltà, che questi mesi di emergenza sanitaria e di isolamento sociale legati al Covid ci hanno portato!
In alcune realtà del nostro Paese si è intervenuto in questi mesi attraverso Ordinanze Regionali a prevedere provvedimenti ad hoc che riconoscessero la funzione peculiare delle attività dei Circoli, segno di attenzione verso queste realtà associative.
Come già abbiamo scritto in un recente comunicato, siamo consapevoli che l’emergenza sanitaria non è terminata e siamo coscienti della responsabilità che occorre per affrontare questo momento storico. Abbiamo messo sempre al centro la salute come bene primario e lo abbiamo dimostrato in questi mesi in cui i Circoli, anche in parte modificando le propria attività e i propri orari, hanno garantito in sicurezza non solo una variegata offerta culturale, ma anche occasioni di socialità, sostegno reciproco, e azioni di solidarietà alimentare, attraverso l’impegno di centinaia di volontari.
Per i Circoli quello che sta accadendo è, di fatto, un secondo lockdown e pertanto chiediamo al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che si attivi con la MASSIMA URGENZA:
1) affinchè quando il Piemonte diventerà zona “gialla”, venga superato il lockdown totale delle attività dei Circoli, compresa la somministrazione, prevedendo la possibilità di aperture parziali, in analogia con i locali pubblici, superando la circolare del Min. Interno del 27 ottobre 2020;
2) facendosi portavoce delle esigenze del mondo associativo nei confronti del Governo, affinché:
- vengano ampliate le misure di ristoro a favore dell’associazionismo;
- venga soppresso l’art. 108 della legge di bilancio, che prevede l’assoggettamento alregime commerciale delle associazioni non profit. 3) attivando misure rapide ed efficaci a favore dei Circoli:- la riapertura dei termini e la semplificazione delle procedure di accesso per “Bonus Piemonte” per circoli APS con somministrazione e “Bonus Cultura” per le associazioni culturali;
– la previsione di misure di ristoro relative ai canoni di affitto da corrispondere ai privati per le sedi associative.
Ci rendiamo disponibili, come sempre, per costruire insieme alle Istituzioni pubbliche le politiche sociali e culturali più idonee, nelle quali i Circoli e le Associazioni possano contribuire a rigenerare le nostre comunità e a rendere le nostre città e i nostri paesi del Piemonte più accoglienti e vivibili per tutti.
Restiamo a disposizione per un confronto, che coinvolga il Forum del Terzo Settore in Piemonte, sulle modalità attuative.
Torino, 9 dicembre 2020
ACLI PIEMONTE ARCI PIEMONTE AICS PIEMONTE