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PRIMO MAGGIO 2020 IN PIEMONTE: IL LAVORO IN SICUREZZA PER COSTRUIRE IL FUTURO
Dopo circa due mesi dalle prime ordinanze di lockdown i cittadini, i lavoratori, le famiglie e le imprese italiane sono allo stremo. C’è bisogno di azioni concrete che ci permettano di allentare la pressione, ma c’è bisogno, soprattutto, di un orizzonte, di una prospettiva. Una prospettiva significa avere e comunicare bene un piano concreto, realizzare strumenti innovativi, impegnare risorse nella progettazione e nella predisposizione di norme, burocrazie, servizi per la nuova Fase che ci aspetta, che siano chiare ed efficienti. La preoccupazione centrale riguarda, insieme a quella sanitaria, la questione sociale ed economica, a partire dalle pesanti problematiche del lavoro, dove, oggi, gli ammortizzatori sociali non sono per tutti, la cassa integrazione in deroga in Piemonte non è stata ancora pagata, la sicurezza in molte imprese non è garantita e domani esiste il rischio concreto di chiusure e licenziamenti, specialmente se l’emergenza Coronavirus si dovesse protrarre nel tempo. Gli ingenti provvedimenti messi in campo fino ad ora rischiano di essere solo un placebo se non affrontiamo subito il nodo del cambiamento. C’è quindi una questione eminentemente politica da affrontare con il Governo Nazionale e Regionale che attiene al futuro e che non può essere rimandata. Ambiente, Sostenibilità, Lavoro ritengo siano le tre parole chiave.
Ambiente: fondamentale investire sulla prevenzione, condizione preliminare per la qualità della vita nei nostri territori ma anche sull’ambiente dove si vive e si lavora. Numerosi studi mettono in correlazione diretta l’avvento della pandemia con l’azione dell’uomo sull’ambiente ed è evidente che i cambiamenti climatici che abbiamo indotto, se non interveniamo subito, porteranno altri eventi catastrofici
Sostenibilità: che si caratterizza dal punto di vista economico, sociale e ambientale (occorre ricercare la giusta armonia). Occorre fare interagire da un lato il rapporto fra risparmio e efficienza e dall’altro il rapporto fra agevolazioni e incentivi: sono aspetti centrali dentro la crisi attuale e riguardano i cittadini, i lavoratori, le famiglie e le Istituzioni
Lavoro: la Green Economy sta creando da tempo nuova occupazione in nuovi settori strategici. Importante per accompagnare questi processi investire sulla formazione professionale, per creare il giusto raccordo con le imprese che investono sulla Green Economy.
Per poter attuare a livello regionale e nazionale queste iniziative e questi processi è necessario che la politica e i corpi sociali come il Terzo Settore, che rappresentano i muscoli e le ossa della nostra società, cambino e svolgano il proprio ruolo in uno scenario del tutto nuovo, a partire dal riconoscimento della propria utilità sociale. Sapendo che la questione in merito alla mancanza o perdita del lavoro è sempre la stessa: la via per creare nuovi occupati non è solo l’intervento sulle regole del mercato del lavoro, seppure importanti, ma anche agire sugli investimenti e sul rilancio della domanda; usare il credito d’imposta per le imprese che fanno innovazione e ricerca; prevedere la decontribuzione solo per chi offre una vera occupazione aggiuntiva e stabile nel nostro Paese.
Occorre altresì in questa fase riavviare una riapertura delle attività con misure che consentano di ridistribuire il lavoro, intervenendo sulla riduzione e redistribuzione dell’orario e sulla sua qualificazione.
In Piemonte, ad esempio, il sistema della Formazione Professionale ha costruito concretamente nel tempo un “modello” riconosciuto a livello italiano, che va sostenuto e rilanciato. L’esperienza piemontese è fondamentale per costruire un canale alternativo e parallelo a quello dell’istruzione tradizionale, per fornire un apporto didattico lungo tutto l’arco della vita, per accompagnare migliaia di lavoratori coinvolti in situazioni di crisi aziendale verso una riqualificazione preordinata al reinserimento lavorativo.
Altro dato importante da focalizzare è il crescente rapporto tra lavoro e povertà. Non è vero che non c’è ricchezza: il problema è la mal distribuzione della ricchezza, che ha aumentato fortemente le diseguaglianze sociali e le povertà. Ancora di più nella fase di emergenza attuale occorre un’azione organica e un Patto di tutte le forze Istituzionali e Sociali per fare ripartire la nostra Regione e il nostro Paese. Un piano integrato di azioni concrete per aggredire i nodi strutturali e congiunturali che impediscono la ripresa economica, per rilanciare l’occupazione e in generale la tenuta sociale nei nostri territori e nelle nostre comunità.
Come ACLI del Piemonte continueremo con un impegno costante e quotidiano per ridurre le diseguaglianze sociali e le situazioni di povertà, cercando di costruire azioni sociali concrete e daresegnali di speranza al futuro nostro e delle nuove generazioni.
Per queste ragioni condividiamo e aderiamo come ACLI Piemonte alle Manifestazioni del PRIMO MAGGIO 2020 “Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro” promosse dalle Organizzazioni Sindacali.
Il Presidente Regionale ACLI Piemonte
Massimo Tarasco