Alcune forze politiche dell’attuale maggioranza regionale vorrebbero cambiare, vanificandola, la legge sul gioco d’azzardo che dal 2016 ha cominciato a contrastare il fenomeno delle ludopatie e a proteggere le famiglie più fragili da una delle dipendenze più devastanti del nostro tempo. Con la legge 9/2016 si sono definite regole e strumenti per gestire al meglio un fenomeno che va ben oltre il gioco o puri aspetti economici delle imprese che lo usano.
Tornare indietro come propone una parte della maggioranza significa rigettare la parte più fragile della società piemontese in un imbuto drammatico in un momento di emergenza sociale e crisi profonda dove, la tentazione della sorte, potrebbe essere più seducente. Non possiamo restare indifferenti di fronte alle storie di centinaia di persone e dei loro famigliari, che hanno perso tutto. Inoltre un tale provvedimento metterebbe in crisi le tante imprese che hanno riorganizzato, con sacrificio, la propria offerta, per rispettare le norme. Pensiamo poi a tutte le realtà associative e aggregative, ai circoli che, con grande fatica, stanno riaprendo proponendo forme di svago e ristoro sane e comunitarie, che si troverebbero nuovamente svantaggiate. Ad oggi i dati disponibili testimoniano che in Piemonte la legge funziona e che il mercato si è riposizionato. Cambiare strada adesso significherebbe disperdere i molti risultati raggiunti così come dichiarato da diversi esperti e attori istituzionali. Le ACLI Piemonte sono state tra le prime associazioni a denunciare il sistema che generava nelle ludopatie e ad organizzare la campagna per la promozione della legge 9/2016. Ribadiamo l’impegno delle ACLI Piemonte, condiviso con altre realtà che si occupano di dipendenze, di povertà, di sovra indebitamento, a difendere la legge attuale, a difesa delle fasce più deboli della popolazione, contro la ludopatia e per fronteggiare l’avanzata delle mafie in questo campo.
IN GIOCO NON C’È SOLO UNA LEGGE MA UNA IDEA DI SOCIETÁ LIBERA E SOLIDALE DOVE, DIVERTIRSI, NON EQUIVALE A DISTRUGGERSI